Qual è la differenza tra Comunicare e Incutere?

Condividi su FacebookCondividi su WhatsAppCopia URL

Differenza tra comunicare e incutere

:
comunicare: avere in comune, rendere comune
incutere: instillare lentamente ma inesorabilmente o far scaturire in modo subitaneo stati d'animo e sentimenti che possono trascorrere dal rispetto non privo di una certa cautela al timore reverenziale, dalla soggezione fino al terrore, all'orrore e simili capaci solitamente di imporsi insieme all'aura soggiogatrice o alla impressionante singolarità di chi o di ciò che li ispira

comunicare

incutere

Verbo Transitivo

comunicare (vai alla coniugazione)

  1. (storia) (filosofia) (sociologia) (psicologia) avere in comune, rendere comune
  2. (biologia) essere in rapporto con qualcuno
  3. far conoscere, render noto
    • bisogna comunicare la notizia
  4. (religione) (cristianesimo) distribuire la comunione
  5. (per estensione) stabilire, instaurare una relazione tramite dialogo

Sillabazione

co | mu | ni | cà | re

Pronuncia

IPA: /komuni'kare/

Etimologia / Derivazione

dal latino communicare, derivazione di communis (fonte Treccani); dal latino cum ossia con, e munire ovvero legare, costruire; e dal latino communico che significa mettere in comune, rendere partecipe

Sinonimi

  • dire, esprimere, informare, avvisare, avvertire, descrivere, annunciare, divulgare, manifestare, pubblicare, notificare, riferire, confidare
  • (rendere noto)divulgare, diffondere, trasmettere, annunciare propagare
  • (religione) amministrare l’eucaristia
  • essere in contatto, avere relazioni, corrispondere, conversare, parlare
  • (di luoghi, porte) sboccare, sbucare, essere collegato, congiungersi

Contrari

  • tacere, mantenere segreto, nascondere, celare
  • essere isolato, isolarsi, chiudersi
  • (religione) scomunicare

Parole derivate

  • comunicarsi, comunicabile, comunicando, comunicativa, comunicativo, comunicato, comunicatore, comunicazione

Termini correlati

  • impartire
  • (per estensione) suggerimento

Verbo Transitivo

incutere (vai alla coniugazione)

  1. instillare lentamente ma inesorabilmente o far scaturire in modo subitaneo stati d'animo e sentimenti che possono trascorrere dal rispetto non privo di una certa cautela al timore reverenziale, dalla soggezione fino al terrore, all'orrore e simili capaci solitamente di imporsi insieme all'aura soggiogatrice o alla impressionante singolarità di chi o di ciò che li ispira
    • Uomini del genere non incutono maggior rispetto che se fossero di paglia o di sterco. (Henry David Thoreau, Disobbedienza civile, traduzione di Manuella Federella)
    • Era d'una magrezza che incuteva ribrezzo; altissimo di statura; e più alto, Dio mio, sarebbe stato, se il busto, tutt'a un tratto quasi stanco di tallir gracile in sù, non gli si fosse curvato sotto la nuca in una discreta gobbetta, da cui il collo pareva uscisse penosamente, come quel d'un pollo spennato, con un grosso nottolino protuberante, che gli andava sù e giù. (Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal)

Sillabazione

in | cù | te | re

Pronuncia

IPA: /inˈkutere/

Etimologia / Derivazione

dal latino incutere (vedi incutio) "battere contro, percuotere", ove *cutere va letto come quatere "scuotere, far tremare" (vedi quatio)

Sinonimi

  • infondere, suscitare, trasmettere, comunicare, provocare, ispirare, imprimere, cagionare, trasfondere, imporre

Contrari

  • sedare, spegnere, sopire