Verbo
superare (vai alla coniugazione) - rimanere superiore
- sorpassare vincendo
- uscire bene o guarire da una malattia
- essere di statura più alta rispetto a qualcuno
- essere in maggior quantità
- (senso figurato) tentativo di primeggiare, quando avversari in un'opposizione antagonista
Sillabazione
- su | pe | rà | re
Pronuncia
IPA: /supe'rare/ Etimologia / Derivazione
dal latino supĕrare Sinonimi
- (montagna, traguardo, eccetera) oltrepassare, attraversare, valicare, passare oltre, sorpassare, essere oltre
- (prova, esame, eccetera) affrontare con successo, passare, dimostrarsi all’altezza, uscire indenne
- (per peso, altezza) sormontare, sovrastare, sopravanzare, soverchiare, essere superiore, essere più grande, essere al di sopra
- (un avversario) battere, vincere, sconfiggere, essere migliore
Contrari
- fallire
- (per estensione) deludere
- (per peso, altezza) essere inferiore, restare indietro, soggiacere
Parole derivate
- supero, superato, insuperato
Proverbi e modi di dire
- superare il maestro: riuscire più bravo di lui
- superare uno scoglio: oltrepassare una difficoltà
- superare un esame: sostenere un esame con successo
- superare se stesso: riuscire in una cosa raddoppiando l'impegno o l'aspettativa
- superare i pregiudizi: fare cose meritevoli e buone al di là di possibili critiche
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Verbo Transitivo
eccedere (vai alla coniugazione) - scavalcare, oltrepassare, travalicare, uscire per sopravanzo dalla misura o dal limite prestabiliti, tollerati o auspicati; superare, esuberare
- Signore, il mio discorso eccede la brevità, ma non eccede la mia ragione. (Carlo Goldoni, Pamela nubile)
- Fate a mio modo, Candido, soggiunse, continuate il vostro viaggio: io ve l'ho sempre detto, tutto è per il peggio, la somma de' mali eccede troppo la somma de' beni: partite, e non dispero che diventiate manicheo, seppur già non lo siete. (Voltaire, Candido ovvero l'ottimismo, Edizione Sonzogno, 1882)
Verbo Intransitivo
eccedere (anche uso assoluto; ausiliare: avere) - portarsi oltre, spingersi al di là del confine che separa ciò che è o che è percepito come equilibrato, moderato, normale o ammissibile da ciò che che è o è sentito come esecrabile in quanto esagerazione o esasperazione
- Nei tempi andati l’autorità dei genitori, degli educatori e dei maestri pesava troppo su’ figli e sugli alunni; all’età nostra generalmente si eccede in fatto di libertà, in ogni educazione domestica, privata e pubblica (proemio di Angelo Valdarnini a La pedagogia di Immanuel Kant)
- Nella calma immensa signoreggiava il lusso che non eccede nello sfarzo chiassoso. (Henryk Sienkiewicz, Quo vadis : narrazione del tempo di Nerone; traduzione di Paolo Valera, 1915)
Sillabazione
- ec | cè | de | re
Pronuncia
IPA: /etˈʧɛdere/
Etimologia / Derivazione
dal latino excedĕre, propriamente "andare fuori", composto di ex "fuori" e di cedĕre "andare, camminare"
Parole derivate
Termini correlati
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