Verbo Transitivo
caricare (vai alla coniugazione) - (informatica) immettere dati o programmi da un CD nella memoria centrale di un PC
- (familiare) come scaricare, significa spostare, portare da un luogo ad un altro merci, prodotti di consumo di grandi dimensioni, quindi oggetti pesanti, ecc
- bisogna caricare i mobili per il trasloco
- caricare un container
- (gergale) incolpare, criticare ingiustamente
- "Mi carichi di responsabilità che non ho!"
- (un meccanismo) programmare il funzionamento
Sillabazione
- ca | ri | cà | re
Pronuncia
IPA: /kari'kare/ Etimologia / Derivazione
dal latino tardo carrĭcare derivazione. di carrus ossia "carro" Sinonimi
- (prodotti, merci, eccetera) mettere, porre, collocare, disporre, sistemare
- (un mezzo di trasporto) riempire, colmare, stipare, sovraccaricare
- (qualcuno di lavoro, di impegni) opprimere, oberare, accollare, addossare
- (senso figurato) (lo stomaco) appesantire
- (un problema, una situazione, eccetera) aggravare
- (una misura, un’intensità, una caratteristica) accrescere, aumentare, intensificare, rafforzare, rinforzare
- (spregiativo) eccedere, esagerare
- (senso figurato) esaltare
- (gergale) gasare
- (il costo) addebitare
- (militare: il nemico) attaccare, assalire
- (senso figurato) (un materiale, un prodotto) alterare, deformare
Contrari
- (prodotti, merci, eccetera) togliere, scaricare
- (un mezzo di trasporto)vuotare, svuotare, alleggerire, sgravare
- moderare, attenuare
Parole derivate
- caricamento, caricarsi, caricatore, stracaricare
Varianti
Proverbi e modi di dire
- caricarsi di un peso: probabilmente simile alle espressioni farsi carico di... oppure ...a carico, significa invece credere erroneamente di aver fatto qualcosa di sbagliato; l'opposto è liberarsi da un peso, però con accezione differente
- caricare la mano: trascendere
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Verbo Transitivo
eccedere (vai alla coniugazione) - scavalcare, oltrepassare, travalicare, uscire per sopravanzo dalla misura o dal limite prestabiliti, tollerati o auspicati; superare, esuberare
- Signore, il mio discorso eccede la brevità, ma non eccede la mia ragione. (Carlo Goldoni, Pamela nubile)
- Fate a mio modo, Candido, soggiunse, continuate il vostro viaggio: io ve l'ho sempre detto, tutto è per il peggio, la somma de' mali eccede troppo la somma de' beni: partite, e non dispero che diventiate manicheo, seppur già non lo siete. (Voltaire, Candido ovvero l'ottimismo, Edizione Sonzogno, 1882)
Verbo Intransitivo
eccedere (anche uso assoluto; ausiliare: avere) - portarsi oltre, spingersi al di là del confine che separa ciò che è o che è percepito come equilibrato, moderato, normale o ammissibile da ciò che che è o è sentito come esecrabile in quanto esagerazione o esasperazione
- Nei tempi andati l’autorità dei genitori, degli educatori e dei maestri pesava troppo su’ figli e sugli alunni; all’età nostra generalmente si eccede in fatto di libertà, in ogni educazione domestica, privata e pubblica (proemio di Angelo Valdarnini a La pedagogia di Immanuel Kant)
- Nella calma immensa signoreggiava il lusso che non eccede nello sfarzo chiassoso. (Henryk Sienkiewicz, Quo vadis : narrazione del tempo di Nerone; traduzione di Paolo Valera, 1915)
Sillabazione
- ec | cè | de | re
Pronuncia
IPA: /etˈʧɛdere/
Etimologia / Derivazione
dal latino excedĕre, propriamente "andare fuori", composto di ex "fuori" e di cedĕre "andare, camminare"
Parole derivate
Termini correlati
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