Qual è la differenza tra Marcio e Corruzione?

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Differenza tra marcio e corruzione

:
marcio: andato a male, guastato, putrido, in decomposizione
corruzione: alterazione fisica di un materiale

marcio

corruzione

Aggettivo

marcio m sing

  1. andato a male, guastato, putrido, in decomposizione
  2. (popolare) detto di parte del corpo malata, infetta e purulenta o deteriorata
  3. guastato per eccessiva esposizione all'umidità o alle intemperie

Sostantivo

marcio m solo sing

  1. la parte marcia di qualcosa
  2. (senso figurato) corruzione morale, depravazione, bruttura, marciume

Voce verbale

marcio

  1. prima persona singolare dell'indicativo presente del verbo marciare

Sillabazione

màr | cio

Pronuncia

IPA: /'marʧo/

Etimologia / Derivazione

dal latino marcere cioè "marcire" ( fonte Treccani); dal latino marcĭdus,cioè "appassito, flaccido, languido, debole"

Sinonimi

  • andato a male, avariato, decomposto, putrido, putrefatto, imputridito, guasto
  • (per estensione) deteriorato, fradicio
  • (popolare) (di dente) cariato
  • (senso figurato) immorale, disonesto, corrotto, degenerato, depravato, bacato
  • marciume, materia putrida, putredine, purulenza
  • parte malata, parte infetta
  • (senso figurato) immoralità, disonestà, corruzione, degenerazione, depravazione
  • (voce verbale) cammino a ritmo, procedo, avanzo
  • (voce verbale:in colonna, corteo) sfilo
  • (voce verbale) funziona, va regolarmente, va bene

Contrari

  • fresco, intatto, integro
  • (popolare) (di dente) sano
  • (senso figurato) morale, onesto, retto
  • (senso figurato) moralità, onestà, rettitudine
  • (voce verbale) mi fermo, mi arresto, sosto

Parole derivate

  • marciume

Proverbi e modi di dire

  • torto marcio: aver sbagliato e, ciò malgrado, insistere contro qualcuno con critiche infondate
  • c'è del marcio: esplicito riferimento a corruzione e/o comportamenti illegali

Sostantivo

la raffigurazione di un esempio di corruzione: a sinistra si nota la mano del corruttore che consegna il denaro e a destra la mano del corrotto che lo riceve

corruzione ( approfondimento) f inv

  1. alterazione fisica di un materiale
  2. smarrimento di valori morali
  3. istigazione di una persona a compiere atti illeciti oppure immorali
  4. (sociologia) (diritto) (politica) (economia) mancanza di adempimento al proprio dovere da parte di un pubblico ufficiale, che per sé o per altri riceve denaro oppure altre utilità che non gli sono dovute
    • quell'imputato è stato accusato di corruzione nei confronti di un giudice, ma se l'è cavata con la prescrizione
    • indice di percezione della corruzione: indicatore statistico internazionale per misurare la capacità della popolazione di percepire il cattivo uso fatto dai pubblici ufficiali del loro potere, in genere ottenendo utilità illecite
  5. tentativo di corruzione: cercare di corrompere significa anche tentare di agire causando danno per la dignità e per l'etica di qualcuno contro cui si manifesta crudele ostinazione
    • le apparenti amicizie in cui è presente corruzione sono appunto effimere e poco durevoli
  6. (senso figurato) tentativo di comprendere le cose altrui tramite l'equivoca interpretazione della reazione dei medesimi rispetto a riferimenti appunto non fedeli a quant'altro detto o inteso
    • la menzogna e l'inganno sono la radice della corruzione

Sillabazione

cor | ru | ziò | ne

Pronuncia

IPA: /korru'tsjone/

Sinonimi

  • decomposizione, deterioramento, putrefazione, disfacimento, alterazione
  • (dell’aria) contaminazione, ammorbamento, inquinamento
  • (di costumi, valori) depravazione, degenerazione, degrado, immoralità, dissolutezza, pervertimento, decadimento, vizio
  • (per estensione) perversione
  • (familiare) debolezza

Contrari

  • conservazione, integrità
  • (dell'aria) decontaminazione, purificazione, disinquinamento
  • (dei costumi ecc.) moralità, rettitudine, purezza, onestà, morigeratezza
  • fede
  • (per estensione) lealtà

Parole derivate

  • anticorruzione

Varianti

  • (antico) corrozione

Proverbi e modi di dire

  • corruzione della parola: indica una caratterizzazione non propria, letteralmente proprio con riferimento al linguaggio