Sostantivo
la raffigurazione di un esempio di corruzione: a sinistra si nota la mano del corruttore che consegna il denaro e a destra la mano del corrotto che lo riceve corruzione ( approfondimento) f inv - alterazione fisica di un materiale
- smarrimento di valori morali
- istigazione di una persona a compiere atti illeciti oppure immorali
- (sociologia) (diritto) (politica) (economia) mancanza di adempimento al proprio dovere da parte di un pubblico ufficiale, che per sé o per altri riceve denaro oppure altre utilità che non gli sono dovute
- quell'imputato è stato accusato di corruzione nei confronti di un giudice, ma se l'è cavata con la prescrizione
- indice di percezione della corruzione: indicatore statistico internazionale per misurare la capacità della popolazione di percepire il cattivo uso fatto dai pubblici ufficiali del loro potere, in genere ottenendo utilità illecite
- tentativo di corruzione: cercare di corrompere significa anche tentare di agire causando danno per la dignità e per l'etica di qualcuno contro cui si manifesta crudele ostinazione
- le apparenti amicizie in cui è presente corruzione sono appunto effimere e poco durevoli
- (senso figurato) tentativo di comprendere le cose altrui tramite l'equivoca interpretazione della reazione dei medesimi rispetto a riferimenti appunto non fedeli a quant'altro detto o inteso
- la menzogna e l'inganno sono la radice della corruzione
Sillabazione
- cor | ru | ziò | ne
Pronuncia
IPA: /korru'tsjone/ Sinonimi
- decomposizione, deterioramento, putrefazione, disfacimento, alterazione
- (dell’aria) contaminazione, ammorbamento, inquinamento
- (di costumi, valori) depravazione, degenerazione, degrado, immoralità, dissolutezza, pervertimento, decadimento, vizio
- (per estensione) perversione
- (familiare) debolezza
Contrari
- conservazione, integrità
- (dell'aria) decontaminazione, purificazione, disinquinamento
- (dei costumi ecc.) moralità, rettitudine, purezza, onestà, morigeratezza
- fede
- (per estensione) lealtà
Parole derivate
Varianti
Proverbi e modi di dire
- corruzione della parola: indica una caratterizzazione non propria, letteralmente proprio con riferimento al linguaggio
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Sostantivo
vizio ( approfondimento) m sing ; (pl.: vizi) - eccesso dell'animo nei diletti, nel piacere
- il più delle volte il vizio rovina la bellezza
- abitudine discutibile
- ha il vizio di mangiarsi le unghie
- ha il vizio di chiaccherare
- ciò che in una cosa è male e danno e le fa perdere il valore; difetto grave
- le droghe sono un vizio che corrompe la volontà
- (gergale) fastidio, mancanza a cui non si può ovviare immediatamente o per un ampio periodo di tempo
- questo orologio ha il vizio di correre
- (diritto) mancanza che rende nullo un atto
- (diritto) difetto nascosto che quando scoperto da diritto al compratore di restituire la merce
- (per estensione) affannata ricerca di cose materiali per alleviare un appetito, spesso soddisfatto nascostamente poiché ritenuto nocivo e riprovevole
- la maggior parte dei vizi rientra nell'illegalità
Voce verbale
vizio - prima persona singolare dell'indicativo presente di viziare
Sillabazione
- vì | zio
Pronuncia
IPA: /'vitsjo/
Etimologia / Derivazione
dal latino vitium ossia "difetto"
Sinonimi
- depravazione, perversione, malcostume, corruzione, dissolutezza
- cattiva abitudine, debolezza
- (in senso materiale, tecnico, formale) difetto, imperfezione, alterazione, irregolarità
- peccato, male, immoralità
- malvezzo, vezzo, magagna, mania, capriccio
- difetto, pecca, neo, magagna
- (medicina) viziatura, malformazione, alterazione
- (diritto) irregolarità
- (di ortografia, di sintassi) errore, scorrettezza, sbaglio
Contrari
- virtù, moralità, morigeratezza
- (in senso materiale, tecnico, formale) regolarità, conformità
- (peccato) bene, santità, rettitudine, dirittura, probità
- (malvezzo) pregio, qualità, dote, merito
- disciplina, etica
- (per estensione) esercizio, ascesi
Parole derivate
Termini correlati
Proverbi e modi di dire
- il lupo perde il pelo ma non il vizio: l'indole di una persona non cambia con il trascorrere del tempo
- avere il brutto vizio di urlare: ora, senza esagerazione ma si tratta proprio del tentativo di far paura ed intimorire la gente
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