Differenza tra arringa e allocuzione
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– arringa: discorso di carattere ufficiale fatto ad un pubblico più o meno vasto, con l'intento di scaldarne gli animi e di stimolarne l'entusiasmo e la determinazione
– allocuzione: discorso pubblico tenuto in genere da un'autorità di fronte a un'adunanza e caratterizzato da un tono solenne; orazione; concione; arringa
arringa |
allocuzione |
Sostantivo
arringa f (pl.: arringhe) - discorso di carattere ufficiale fatto ad un pubblico più o meno vasto, con l'intento di scaldarne gli animi e di stimolarne l'entusiasmo e la determinazione
- (diritto) discorso con cui un tutore legale o un magistrato espongono i propri elementi e argomentazioni durante la fase dibattimentale di un processo giudiziario
Voce verbale
arringa - terza persona singolare dell'indicativo presente di arringare
- seconda persona singolare dell'imperativo presente di arringare
Sillabazione
- ar | rìn | ga
Pronuncia
IPA: /arˈringa/ Etimologia / Derivazione
derivazione di arringare ( fonte Treccani); dall'italiano medievale aringo (o arringo ) "riunione di cittadini", dal gotico *hriggs, dal protogermanico *ring "assemblea, adunanza in circolo" Sinonimi
- discorso, orazione, concione, predica, sermone
- (ironico) filippica, tirata
- (in particolare nel processo) perorazione, requisitoria, difesa
Termini correlati
Varianti
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Sostantivo
allocuzione ( approfondimento) f (pl.: allocuzioni) - discorso pubblico tenuto in genere da un'autorità di fronte a un'adunanza e caratterizzato da un tono solenne; orazione; concione; arringa
- (raro) discorso privato che per enfasi, ispirazione e capacità di persuasione sembrerebbe concepito per una più vasta udienza; anche in senso ironico
- (disusato) (ecclesiastico) discorso in cui il Papa, alla presenza dei cardinali riuniti in concistoro, si pronuncia su questioni dottrinali o di disciplina
- (linguistica) in sociolinguistica, le manifestazioni dei diversi ruoli sociali e del livello di distanza o prossimità affettiva all'interno della comunicazione tra allocutore (parlante) e allocutario (interlocutore) così come esse emergono, in particolare, dal complesso delle espressioni e delle forme (allocutivi) con cui il primo denota il secondo e che utilizza nell'ambito di strategie verbali di relazione ( stile formale o confidenziale, pronomi di cortesia, ecc.)
Sillabazione
- al | lo | cu | zió | ne
Termini correlati
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